Lo Smart Working in Italia: a che punto siamo?

6 Maggio 2020

Le restrizioni imposte dal Governo su tutto il territorio nazionale per via dell’emergenza coronavirus hanno aperto la strada all’eLearning e allo smart working in Italia. L’adattamento iniziale, però, è stato parecchio difficile e ha messo in evidenza alcune criticità del nostro paese, soprattutto per quel che riguarda il digital divide.

Digital divide: la situazione dell’Italia

L’Italia è un paese poco digitalizzato. Lo è, soprattutto, se si prendono come termine di paragone gli altri paesi europei. Come detto, ce ne siamo accorti principalmente in questi due mesi di lockdown, che hanno costretto milioni di lavoratori e milioni di studenti di tutte le età a proseguire le loro attività da casa. Ma quanti italiani godono di una connessione internet e degli strumenti adeguati? La risposta ce la fornisce il report dell‘Istat “Cittadini e ICT, datato dicembre 2019. Secondo l’Istat, le famiglie che possiedono una connessione a banda larga sono il 74,7%, mentre la percentuali di intervistati che ha detto di aver usato internet almeno una volta nei 3 mesi precedenti la rilevazione è pari al 67,9%. Numeri in crescita rispetto all’anno precedente ma che comunque non sono entusiasmanti.

Manca la cultura digitale?

Secondo lo stesso rapporto, l’incapacità è il principale motivo del mancato accesso ad internet di queste famiglie (56,4%), mentre per il 25,5% esso non è considerato uno strumento utile. Altri invece non riescono ad accedere per motivi economici o per mancanza degli strumenti necessari. Alla mancanza di cultura digitale si aggiunge, inoltre un problema infrastrutturale. Dato molto preoccupante, infatti, è quello che riguarda la copertura della connessione.

Analisi dati Agcom

Analizzando i dati dell’Agcom, si nota come il 35% degli italiani non abbia accesso ad una connessione ottimale. Secondo la mappa fornita sempre dall’Agcom sono diverse le province, sia al nord che al sud, in cui la percentuale di famiglie che hanno accesso ad una connessione veloce è molto bassa. Questo per sfatare un po’ il mito del digital divide tra nord e sud, ma a conferma del fatto di come questa problematica sia piuttosto omogenea su tutto il territorio nazionale. Ed è un problema gravissimo perché la fibra ottica è l’unica tecnologia che garantisce prestazioni accettabili, soprattutto per l’erogazione di corsi online. In questo scenario, dunque, molti italiani hanno dovuto affrontare questa situazione di emergenza. Quanti ragazzi non hanno potuto seguire le lezioni scolastiche? E quanti lavoratori non hanno potuto continuare le proprie attività? O quanti corsi di formazione non sono stati portati avanti efficientemente? Questi interrogativi sono arrivati fino alle istituzioni, che sono adesso chiamate a fronteggiare piuttosto urgentemente queste questioni relative al digital divide.

Digital divide: le mosse del Governo

Abbiamo già parlato in precedenza dell’art. 82 del Decreto 17 marzo 2020, n. 18 , con cui sono state previste misure di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il Governo ha di fatto sottolineato l’importanza di internet come strumento essenziale per la sopravvivenza dell’economia italiana. In un altro articolo, vi abbiamo poi raccontato di come la Ministra Azzolina abbia dichiarato chiaramente che la didattica a distanza è stata fondamentale per salvare l’anno scolastico. In questi giorni si parla addirittura di riprendere la scuola a settembre sfruttando ancora l’eLearning. La ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha poi, inoltre, sottolineato l’intenzione di potenziare gli strumenti per il “lavoro agile” confermando che proporrà interventi a favore della digitalizzazione degli uffici e della semplificazione dei rapporti tra amministrazione e cittadini. Tutto ciò però passerà dalla formazione. Bisognerà portare tutti i dipendenti ad avere le stesse competenze digitali, che saranno anche requisito fondamentale nei futuri concorsi per l’accesso ai pubblici impieghi. Un segnale di svolta, ma che probabilmente richiederà del tempo.

Learning Solution e l’importanza degli strumenti digitali per lo smart working in Italia

Per rendere efficienti formazione a distanza e smart working in Italia ed abbattere il digital divide servono, dunque, infrastrutture tecnologiche, reti e tecnologie di nuova generazione. Noi di Learning Solution, in qualità di esperti del settore, aiutiamo i nostri clienti ad affrontare queste sfide. La formazione è fondamentale e per renderla efficace occorre servirsi degli strumenti adeguati, soprattutto in una situazione come questa. Nonostante sia appena iniziata la cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza, non sappiamo cosa ci riserverà il futuro. L’innovazione è fondamentale ed è il momento di accelerare il passo. Come rispondiamo alle sfide nel campo dell’innovazione e dell’eLearning? Proponendo ai nostri clienti piattaforme digitali e soluzioni di welfare aziendale efficaci, flessibili e adattabili ad un contesto in rapida evoluzione. Con una mission: innovare la trasmissione delle competenze.

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