Decreto Legge n.22 dell’8 aprile: la didattica a distanza diventa attività ordinaria

15 Aprile 2020

La delicata situazione che stiamo vivendo ha imposto alle istituzioni scolastiche un repentino cambio di rotta. In un precedente articolo, abbiamo già parlato dello stanziamento di fondi da parte del Governo per il potenziamento della didattica a distanza. Con il Decreto Legge n. 22 dell’8 aprile questa modalità di insegnamento diventa quella ordinaria alla quale fare riferimento per la fine di quest’anno scolastico. Si prevede, inoltre, che essa possa essere utilizzata in futuro, anche in condizioni “normali”.

Didattica a distanza: il punto del Ministero dell’Istruzione

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, gli alunni finora raggiunti dalla didattica a distanza sono 6,7 milioni, pari all’81% del totale. Numeri incoraggianti ma che, si spera, siano destinati a crescere. Soprattutto perché la formazione a distanza sarà, anche in futuro, sempre più una costante della vita di tutti gli studenti. Il digital divide è di certo un ostacolo importante, ma non insormontabile. E gli interventi del Governo sembrano andare in quella direzione. Con i primi 85 milioni stanziati, è iniziato l’acquisto di dispositivi per gli studenti e il potenziamento delle piattaforme di eLearning delle scuole. Tutto ciò contribuirà a rendere la didattica a distanza sempre più efficace e permetterà ai docenti di utilizzare gli strumenti che siano più congeniali al loro lavoro.

Il comunicato della Ministra Azzolina

La Ministra dell’istruzione Lucia Azzolina non ha nascosto la soddisfazione nei confronti della reazione degli istituti scolastici: “La scuola ha affrontato questa emergenza con grande capacità di reazione, il Paese deve esserne fiero. Ringrazio di nuovo tutto il personale, le famiglie, gli studenti. C’è stato uno sforzo importante da parte di tutti. La didattica a distanza ci ha aiutato a salvare l’anno scolastico“. Anno scolastico salvato, dunque, grazie all’eLearning e alla straordinaria flessibilità degli strumenti digitali.

Didattica a distanza: le classi virtuali sostituiscono quelle tradizionali

Le indicazioni ministeriali dicono chiaramente che per fare didattica a distanza non basta assegnare i compiti. Il contatto tra docenti e alunni va preservato, così come vanno preservate tutte le dinamiche di classe. Con quali strumenti? Chat di gruppo, documenti condivisi e videolezioni sono alcuni esempi. Anche le università si stanno adattando velocemente al cambiamento. Come si legge su un articolo de La Repubblica, i dati della Crui (la Conferenza dei rettori delle università italiane) evidenziano che l’80 per cento degli iscritti, ovvero 1 milione 400mila studenti, fa lezione via web. E a distanza si sostengono gli esami e si discutono pure le tesi di laurea. Ci sono alcuni esempi virtuosi. Come l’Università di Milano Bicocca, che ha registrato, agli inizi di aprile, oltre 200mila accessi sulla piattaforma per l’eLearning Moodle, con 2 milioni e mezzo di videolezioni visualizzate. A Bologna l’Alma Mater ha messo on line per i suoi 85mila studenti tutti i 3.667 insegnamenti del secondo semestre e nelle prime due settimane di stop ha permesso a 2.400 studenti di laurearsi.

Come scegliere la piattaforma giusta? Ci pensa Learning Solution!

Il cambiamento è stato repentino e la necessità di adattarsi immediatamente alle logiche della formazione a distanza ha colto di sorpresa un po’ tutti, almeno all’inizio. Le piattaforme digitali sono un terreno inesplorato per molti. Rivolgersi ad un’azienda esperta nel settore come Learning Solution può essere il valore aggiunto nella gestione personalizzata di una piattaforma efficiente. Per noi è fondamentale orientare i nostri clienti verso le piattaforme più adatte alle loro esigenze e che rispondano alla perfezione alle logiche dell’eLearning e dell’insegnamento online.

Un esempio? Blackboard Collaborate

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