Le trasformazioni del mercato del lavoro legate alla rivoluzione digitale si accompagnano ad un aumento della richiesta di specializzazione nella formazione lavorativa.
Il normale processo di accumulazione, trasmissione e socializzazione del sapere, tipico della formazione scolastica ed universitaria, si dimostra incapace, ad oggi, di gestire una rapida innovazione nel settore tecnico e manageriale.
Tale forma di conoscenza, dovrà continuare ad educare le menti all’apprendimento continuo e multidisciplinare, all’adattamento a nuovi linguaggi sempre più complessi; ma ha bisogno anche di altro.
La formazione permanente, in tal caso, assume un ruolo centrale per consentire alle persone di poter aumentare la propria capacità di operare in questi sistemi economici difficili, mantenendo uno spazio sociale attivo per esercitare la propria cittadinanza.
La crescita nella richiesta di Formazione
Dalla testimonianza di FondImpresa, nell’ambito del bando “Conto di Sistema”, vi è stata registrata una massiccia richiesta di formazione digitale in tutti i settori.
Da qui emerge l’importanza sempre crescente dei fondi interprofessionali, che assumono un duplice ruolo chiave.
Il primo riguarda l’alfabetizzazione di massa riguardo ai nuovi linguaggi e sistemi simbolici che intermediano il rapporto fra uomo e macchina e uomo e uomo.
Il secondo si riferisce alla formazione per l’uso di strumenti specifici o di determinati processi organizzativi utili, nei quali gli individui sono chiamati ad operare.
Vi sarebbero, inoltre, altri due fronti sui quali i fondi interprofessionali dovranno incidere in futuro.
Uno, riguarderà la ricerca di un ponte fra istruzione scolastica e sapere professionale; mentre l’altro si occuperà di saper trasmettere la conoscenza.
L’esigenza di investire sui Formatori
La formazione dei Formatori nella scuola e in azienda diverrà un aspetto fondamentale nei prossimi anni; i fondi interprofessionali, a tal riguardo, saranno chiamati ad intervenire in “soccorso” a questa esigenza.
Nello specifico, sarà molto importante favorire un innalzamento della qualità della formazione erogata.
In particolare sarà fondamentale intervenire, in tal senso, nell’istruzione, preparando i docenti della formazione terziaria all’utilizzo degli strumenti digitali.
Nonostante gli investimenti importanti che si sono avuti dal 2016 ad oggi, la formazione permanente in Italia avrà bisogno di un incentivo sempre più crescente.
Il bisogno di formazione nel lavoro si farà sempre più impetuoso nei prossimi anni e spetterà al governo trovare delle nuove soluzioni da integrare ai fondi interprofessionali; i quali da soli, non basteranno a reggere l’urto della domanda.
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