Le competenze chiave del 2030

5 Agosto 2021

L’innovazione tecnologica degli ultimi anni richiede delle competenze chiave per ciascuna professione. Il mercato del lavoro italiano, infatti, sta riscontrando delle difficoltà. Ciò, indica un crescente disallineamento o “mismatch” tra domanda e offerta di competenze. Questo comporta ricadute negative sulla produttività e sulla capacità di introdurre innovazioni nelle aziende.

È necessario, quindi, guardare al futuro e cercare di capire quali saranno le competenze chiave per l’employability dei professionisti di domani.

Perciò: quali sono i mega-trend che impatteranno maggiormente sul mercato del lavoro nei prossimi 10 anni? Quali professioni cresceranno e quali decresceranno? E quali sono le competenze chiave associate alle professioni in crescita?

Su tale questione, la ricerca “Il Futuro delle Competenze – Il Lavoro in Italia nel 2030” avviata da EY, Pearson Italia e ManpowerGroup a fine 2019, ha risposto a queste e altre domande. Ha, così, delineato accurate previsioni delle dinamiche occupazionali italiane dei prossimi dieci anni. La ricerca è stata condotta perseguendo tre obiettivi principali:

  • individuare i profili professionali e le competenze maggiormente richieste dal mercato del lavoro. Questi in ottica attuale e futura;
  • identificare le azioni e gli strumenti necessari per contrastare il “mismatch” tra i risultati dei percorsi formativi e requisiti di occupabilità;
  • contrastare le difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro. Fornire, quindi, indicazioni per l’orientamento occupazionale e formativo.

I principali macro-trend che influenzeranno le future modalità di occupazione sono stati così identificati:

  • la sostenibilità ambientale;
  • l’urbanizzazione;
  • la crescente disuguaglianza sociale;
  • l’incertezza politica;
  • il cambiamento tecnologico;
  • la globalizzazione;
  • il cambiamento demografico;
  • le emergenze sanitarie.

È stato, inoltre, individuato un set di competenze. Questo potrebbe garantire la resilienza all’occupabilità delle persone fino al 2030. E’ strutturato in tre categorie: le competenze fondamentali, le competenze aggiuntive e le competenze “ibridanti”che verranno descritte in seguito.

Quali sono le cinque competenze chiave del 2030?

Ecco le cinque competenze imprescindibili, che andranno progressivamente ad arricchire il set di ciascuna professione. Dovrebbero, pertanto, essere incluse in qualsiasi programma educativo e formativo. Il tutto finalizzato  aumentare l’occupabilità delle persone:

  • Risoluzione dei complessi. Identificare problemi complessi e raccogliere le informazioni utili a valutare possibili opzioni e trovare soluzioni.
  • Apprendimento attivo. Comprendere le implicazioni di nuove informazioni per la soluzione di problemi presenti, futuri e per i processi decisionali.
  • Adattabilità (sociale). La capacità di coordinare le proprie azioni a quelle degli altri.
  • Comprensione degli altri. Comprendere le reazioni degli altri e il perché reagiscano in determinati modi.
  • Ascolto attivo: fare attenzione a quello che altri stanno dicendo. Soffermarsi per capirne i punti essenziali. Porre domande al momento opportuno ed evitando interruzioni inappropriate.

Quali sono le competenze chiave aggiuntive?

Si tratta, nello specifico, di un ecosistema di competenze aggiuntive associate a una specifica professione. Agiscono in maniera aumentativa rispetto alle competenze fondamentali:

Area professionale Set di competenze
Professioni imprenditoriali Nozioni di psicologia. Abilità di negoziazione. Rapidità di comprensione
Professioni dirigenziali Capacità di memorizzazione. Controllo qualità. Originalità
Professioni di ufficio Strategie di apprendimento. Gestione del tempo. Presa di decisioni
Professioni nella scienza della vita Conoscenze informatiche ed elettroniche. Programmazione. Riconoscimento e valutazione di problemi
Professioni nelle scienze applicate Progettazione tecnologica. Originalità. Orientamento al servizio
Professioni nella medicina e assistenza sanitaria Capacità di analisi. Ragionamento deduttivo. Visualizzazione
Professioni nella formazione e nell’istruzione Conoscenze informatiche ed elettroniche. Originalità
Professioni nell’arte, cultura e sport Trasferimento di istruzioni. Orientamento al servizio. Ideazione
Professioni nelle vendite Comunicazione persuasiva. Capacità di analisi. Strategie di apprendimento
Professioni nel commercio, trasporti e logistica Valutazione di sistemi. Progettazione tecnologica. Orientamento al servizio
Professioni nella produzione industriale Conoscenze informatiche ed elettroniche. Progettazione tecnologica. Comunicazione persuasiva

Quali sono le competenze chiave per l’ibridazione?

Si parla di un insieme di competenze che agisce da catalizzatore dei processi di trasformazione delle professioni per ibridazione. Ma cosa significa?

Nel corso del prossimo decennio, con il presentarsi di nuove esigenze di mercato, le professioni censite da ISTAT saranno soggette a un insieme di processi trasformativi complessi. Esistono, a tal proposito, delle competenze che  rappresentano la forza trainante che governa tali processi trasformativi delle professioni:

  • Gestione del tempo
  • Capacità di analisi
  • Valutazione e presa di decisioni
  • Valutazione di sistemi
  • Adattabilità sociale
  • Orientamento al servizio
  • Comunicazione persuasiva
  • Progettazione tecnologica
  • Programmazione
  • Riparazione
  • Originalità
  • Ideazione
  • Conoscenza di legislazione e istituzioni
  • Apprendimento dei mezzi di comunicazione e dei media
  • Conoscenza dei servizi ai clienti e alle persone
  • Conoscenze di psicologia
  • Conoscenza delle imprese e della loro gestione
  • Conoscenze informatiche ed elettroniche

La sfida per i formatori

La vera sfida dei prossimi 10 anni per dirigenti e formatori, sarà quella di progettare interventi innovativi. Potrebbero, così, essere utili per l’acquisizione, il rinforzo e la certificazione di queste competenze fondamentali, così complesse da misurare.

Per contro, le competenze aggiuntive specifiche per le diverse professioni sono misurabili e quantificabili. Possono, così, essere facilmente integrate all’interno dei percorsi di formazione e istruzione.

I correnti megatrend di mercato stanno determinando grandi cambiamenti nelle professioni e la nascita di nuove figure. Un processo, questo, accelerato dalla pandemia che ha visto l’accelerazione dei processi di digitalizzazione e iperconnessione.

È necessario ripensare i sistemi formativi in un’ottica di apprendimento permanente. Allo stesso tempo, occorre dimenticare i percorsi lineari di lunga durata che non mettono a fuoco le competenze fondamentali di ogni persona. Bisogna, quindi, concentrarsi sul singolo discente e sulla sua reale capacità di apprendimento.

Oggi più che mai, i percorsi di formazione continua incentrati sul tema delle competenze sono leve strategiche. Per tale ragione, sono progetti su cui occorre investire per il rilancio del paese.

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Maggiori informazioni sullo studio “Il Futuro delle Competenze – Il Lavoro in Italia nel 2030”  sito http://www.job2030.it